Certificazione VIVA nella viticoltura: guida completa e consulenza specializzata
La certificazione VIVA (Valutazione dell’Impatto della Vitivinicoltura sull’Ambiente) è uno standard pubblico sviluppato dal Ministero dell’Ambiente per misurare e migliorare la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle aziende vitivinicole italiane.
Si tratta di una certificazione riconosciuta a livello nazionale e internazionale, applicabile sia a livello di organizzazione (azienda) che di prodotto (bottiglia di vino). Il progetto, nato nel 2011, è oggi una delle principali risposte italiane alle esigenze di sostenibilità nella filiera vitivinicola.

Certificazione VIVA nella viticoltura toscana: guida completa e consulenza professionale
🌿 I 4 indicatori VIVA: cosa misura la certificazione?
L’approccio VIVA si basa su 4 indicatori ambientali principali, che permettono di calcolare l’impatto complessivo del vino “dalla vigna al consumatore”.
ARIA – calcolo delle emissioni di gas serra (carbon footprint)
ACQUA – misurazione del consumo di acqua dolce (water footprint)
VIGNETO – valutazione delle pratiche agronomiche, uso fitosanitari, fertilizzazione
TERRITORIO – analisi della biodiversità, del paesaggio e dell'impatto sociale
Ogni indicatore si basa su metodologie riconosciute (ISO 14067, Water Footprint Network, GRI, ISO 26000), garantendo affidabilità scientifica e trasparenza.
🍷 Perché le aziende vinicole scelgono la certificazione VIVA?
Le cantine che aderiscono al programma VIVA:
- Misurano e comunicano l’impatto ambientale in modo trasparente
- Possono usare il logo VIVA sull’etichetta, con QR code informativo per il consumatore
- Accedono a bandi di finanziamento pubblici e opportunità commerciali nei mercati sensibili alla sostenibilità
- Rafforzano la loro reputazione, soprattutto nei contesti enoturistici e fieristici come Vinitaly e Prowein
Sono riconosciute in modo positivo anche dai grandi buyer della GDO e dai distributori internazionali
🌍 Focus Toscana: sostenibilità e vino vanno a braccetto
La Toscana, patria di denominazioni iconiche come Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Bolgheri, è da anni in prima linea nella promozione di una viticoltura sostenibile. Numerose aziende toscane stanno adottando la certificazione VIVA per:
- Valorizzare il legame con il paesaggio e la biodiversità
- Rispondere alle richieste dei consumatori, sempre più attenti all’impatto ambientale del vino
- Accedere a misure regionali di sostegno e promozione della sostenibilità ambientale
Essere certificati VIVA oggi non è solo una scelta etica, ma una leva strategica per la competitività nel settore vitivinicolo, anche e soprattutto in territori ad alta vocazione come la Toscana.
🧩 Come ottenere la certificazione VIVA: il nostro metodo
Alimenta Consulting offre un servizio completo di consulenza per la certificazione VIVA, pensato per le specificità delle aziende vitivinicole italiane:
✅ Analisi iniziale gratuita dei requisiti VIVA
✅ Supporto nella raccolta dati e compilazione indicatori
✅ Calcolo footprint (aria, acqua) anche senza software proprietari
✅ Redazione del profilo aziendale e assistenza all’etichettatura
✅ Preparazione all’audit di parte terza
✅ Integrazione con altri standard (ISO 14001, Equalitas, SQNPI, BRC, IFS)
📍 La nostra consulenza è attiva in tutta Italia, con un'esperienza consolidata nelle aziende vitivinicole della Toscana.
🧾 Quanto costa certificarsi VIVA?
Il costo della certificazione VIVA può variare in base alla dimensione dell’azienda e alla complessità dei processi, ma grazie alla nostra consulenza:
Ottimizzi i tempi e riduci i costi di raccolta dati
Accedi più facilmente ai fondi pubblici (es. PSR, PNRR)
Hai un unico interlocutore per tutto l’iter
Contattaci per ricevere un preventivo personalizzato e senza impegno.
Sede: Offriamo consulenza e supporto in tutta Italia: Toscana, Lazio, Piemonte, Veneto, Abruzzo, Marche, Umbria,
Compila il form sul nostro sito oppure scrivici a info@alimentaconsulting.it per:
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BRCGS, IFS e FSSC 22000 sono tre tra i principali standard riconosciuti dal GFSI (Global Food Safety Initiative), l’organismo internazionale che stabilisce i requisiti di riferimento per la sicurezza alimentare. Essendo tutti approvati dal GFSI, questi standard sono formalmente equivalenti in termini di riconoscimento sul mercato globale.
Tuttavia, scegliere quello più adatto alla propria realtà non è scontato: ogni standard ha un approccio specifico alla valutazione, una diffusione geografica diversa e caratteristiche operative che lo rendono più o meno adatto a seconda dei clienti, dei mercati e della maturità aziendale.

Se operi nel settore agroalimentare, sai quanto sia importante avere una scheda tecnica chiara, completa e conforme alla normativa. Non si tratta solo di un documento burocratico, ma di uno strumento fondamentale per:
garantire la sicurezza del prodotto,
tutelarti in caso di controlli o contestazioni,
rispondere alle richieste di GDO, clienti e distributori.
Noi di Alimenta Consulting offriamo un servizio professionale di consulenza per schede tecniche alimentari, ideale per aziende che vogliono crescere, esportare o lavorare con private label.

Nel settore alimentare, la sicurezza non riguarda solo la prevenzione di contaminazioni accidentali, ma anche la protezione da atti di sabotaggio e frodi intenzionali. Il Food Defence Plan è uno strumento chiave per le aziende che vogliono garantire la sicurezza della loro filiera produttiva e rispettare le normative internazionali, in particolare quelle della FDA (FSMA - Food Safety Modernization Act) e delle certificazioni BRCGS e IFS.