1. Home
  2. \Blog
  3. \Bisfenolo A: rischi per la salute e normativa vigente

Bisfenolo A: rischi per la salute e normativa vigente

Il Bisfenolo A, comunemente noto come BPA, è un composto chimico utilizzato nella produzione di plastiche e resine.

Bisfenolo A: rischi per la salute e normativa vigente

Si trova in una vasta gamma di prodotti di uso quotidiano, come bottiglie di plastica, contenitori per alimenti, rivestimenti interni di lattine e persino in alcuni dispositivi medici. Negli ultimi anni, l'attenzione scientifica e mediatica si è concentrata sui potenziali pericoli del BPA per la salute pubblica, alimentando un dibattito sull'uso sicuro di questo composto.

Cosa è il Bisfenolo A?

Il BPA è un monomero utilizzato principalmente nella produzione di policarbonato e resine epossidiche. La sua struttura chimica gli permette di conferire durezza e resistenza termica ai materiali in cui è presente, rendendolo ideale per numerose applicazioni industriali.

L'esposizione al BPA può avvenire principalmente attraverso:

1. Contatto alimentare: il BPA può migrare dai contenitori di plastica o dalle lattine agli alimenti e alle bevande, specialmente quando questi vengono riscaldati.

2. Contatto con la pelle: Alcuni prodotti di carta termica, come gli scontrini, contengono BPA, che può essere assorbito attraverso la pelle.

3. Inalazione: sebbene meno comune, l'inalazione di polvere contenente BPA è un'altra via di esposizione. Gli studi sugli effetti del BPA sulla salute umana hanno evidenziato vari potenziali rischi, soprattutto legati alla sua capacità di agire come un interferente endocrino.

Nell’aprile 2023, l'EFSA ha ridotto la soglia di assunzione giornaliera tollerabile (DGT) per il Bisfenolo A (BPA) a 0,2 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno, molto inferiore alla precedente di 4 microgrammi. Questa valutazione ha notevolmente ridotto la soglia di assunzione giornaliera tollerabile (DGT) rispetto alla precedente del 2015. La nuova DGT è circa 20.000 volte inferiore a quella precedente.

L’uso del Bisfenolo A (BPA) nei materiali a contatto con gli alimenti è regolato nell'Unione Europea dal regolamento 10/2011/UE. Questo regolamento disciplina l'utilizzo di materiali e oggetti di plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, assicurando la sicurezza dei consumatori.

Dal gennaio 2020, l'impiego del BPA è vietato negli scontrini di carta termica per ridurre l'esposizione a questa sostanza chimica attraverso il contatto con la pelle.

Dal settembre 2018, l'uso del BPA è proibito nelle bottiglie di plastica e nelle confezioni di alimenti per neonati e bambini sotto i tre anni, a tutela della salute dei più piccoli.

Nel febbraio 2018, l'UE ha introdotto limiti più severi per il contenuto di BPA nei materiali a contatto con gli alimenti. Questi limiti sono stati stabiliti basandosi sulla soglia giornaliera temporanea tollerabile (TDI) definita dall'EFSA nel 2015.

Già nel gennaio 2011, la Commissione europea aveva vietato l'uso del BPA nella produzione di biberon in policarbonato, un passo significativo per ridurre l'esposizione dei neonati a questa sostanza.

Il parere dell’EFSA fornisce la base scientifica per le decisioni della Commissione europea e degli Stati membri dell’UE. Questi organismi sono responsabili di stabilire i limiti quantitativi per la migrazione delle sostanze chimiche dai materiali di confezionamento agli alimenti e di introdurre ulteriori restrizioni per proteggere i consumatori.

Il Bisfenolo A rappresenta un potenziale rischio per la salute pubblica a causa della sua vasta diffusione e dei suoi effetti come interferente endocrino. Mentre la ricerca continua a indagare sugli effetti a lungo termine dell'esposizione al BPA, è cruciale adottare misure di prevenzione per minimizzare l'esposizione a questo composto. Questo include la scelta di prodotti senza BPA, l'evitare il riscaldamento di alimenti in contenitori di plastica e la promozione di normative più severe a livello globale.

La consapevolezza e l'educazione pubblica sono strumenti chiave per proteggere la salute dalle potenziali insidie del BPA e per promuovere un ambiente più sicuro per tutti.

Aggiorna la tua linea di produzione

Opta per materiali alternativi e conformi alle normative più recenti.

Le ultime dal blog

Non perderti le ultime informazioni del settore
Certificazione VIVA nella viticoltura: guida completa e consulenza specializzata

La certificazione VIVA (Valutazione dell’Impatto della Vitivinicoltura sull’Ambiente) è uno standard pubblico sviluppato dal Ministero dell’Ambiente per misurare e migliorare la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle aziende vitivinicole italiane.

Si tratta di una certificazione riconosciuta a livello nazionale e internazionale, applicabile sia a livello di organizzazione (azienda) che di prodotto (bottiglia di vino). Il progetto, nato nel 2011, è oggi una delle principali risposte italiane alle esigenze di sostenibilità nella filiera vitivinicola.

Leggi di più
BRC, IFS o FSSC 22000? Come scegliere la certificazione giusta per la tua azienda alimentare

BRCGS, IFS e FSSC 22000 sono tre tra i principali standard riconosciuti dal GFSI (Global Food Safety Initiative), l’organismo internazionale che stabilisce i requisiti di riferimento per la sicurezza alimentare. Essendo tutti approvati dal GFSI, questi standard sono formalmente equivalenti in termini di riconoscimento sul mercato globale.

Tuttavia, scegliere quello più adatto alla propria realtà non è scontato: ogni standard ha un approccio specifico alla valutazione, una diffusione geografica diversa e caratteristiche operative che lo rendono più o meno adatto a seconda dei clienti, dei mercati e della maturità aziendale.

Leggi di più
Consulenza schede tecniche alimentari: perché servono e come devono essere fatte

Se operi nel settore agroalimentare, sai quanto sia importante avere una scheda tecnica chiara, completa e conforme alla normativa. Non si tratta solo di un documento burocratico, ma di uno strumento fondamentale per:

garantire la sicurezza del prodotto,

tutelarti in caso di controlli o contestazioni,

rispondere alle richieste di GDO, clienti e distributori.

Noi di Alimenta Consulting offriamo un servizio professionale di consulenza per schede tecniche alimentari, ideale per aziende che vogliono crescere, esportare o lavorare con private label.

Leggi di più